Cronotopo 0, installazione relazionale di Julia von Stietencron e Valentino Corvino

A cura di Eleonora Frattarolo

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L’installazione è composta da ottanta elementi disposti a cerchi concentrici in un perimetro di 25 metri, ottanta steli in ferro di altezze diverse, dai tre metri in su, sulla cui sommità si estendono ampie superfici tessili, colorate con pigmenti indaco, come polvere depositata nel tempo.

L’installazione è una sorta di foresta densa di forme e colori, da cui emanano le sonorità create dal compositore Valentino Corvino. Il visitatore vi entrerà lentamente, come fosse “casa”, al cui interno prende vita un conscio e inconscio sistema di relazioni. Un immenso cerchio ospitale, che nell’attraversamento infine diviene vortice, in cui i singoli elementi interconnessi e sospesi nello spazio interagiscono per creare una forma primordiale, archetipale, capace di modulare la nostra percezione di un tempo indefinito dell’essere.

L’unione delle sculture e delle sonorità dell’installazione produrrà nello spettatore un’esperienza immersiva e multisensoriale. 

In questo contesto, grazie ad una telecamera iperspettrale ed a strategie di Hyperspectral Imaging (HSI) verranno registrati i profili della radiazione luminosa emessa dal corpo degli spettatori che andranno ad esplorare l’installazione. Tale radiazione di luce, oltre a cambiare in base a condizioni fisiologiche e patologiche di organi e tessuti, si modifica in risposta allo stato emotivo, in questo caso verosimilmente in base alle emozioni suscitate dall’immersione all’interno dell’installazione.  Attraverso un software dedicato i profili di radiazione luminosa del corpo verranno trasformati in segnali capaci di modificare la composizione sonora, in modo che i comportamenti e le emozioni degli spettatori si leghino indissolubilmente alla scrittura musicale. Tutto questo sarà reso fruibile sia da chi esplora l’opera che dal resto dell’audience. Attraverso dei monitor sarà anche possibile mostrare le modificazioni dei profili di radiazione luminosa dei corpi nel corso dell’esperienza.